Ogni giovedì fino al 30 luglio sarà possibile visitare in via eccezionale il Deposito di sicurezza per i Beni Culturali di Santo Chiodo di Spoleto, dove sono “ricoverati” oltre 4500 beni storico artistici, librari e documenti storici recuperati dai luoghi danneggiati a seguito del recente terremoto nel Centro Italia. Un vero patrimonio da salvaguardare. Le visite guidate sono su prenotazione obbligatoria.
La mostra “Tesori dalla Valnerina” alla Rocca Albornoziana di Spoleto si arricchisce di un altro evento unico. Sistema Museo, in accordo con il Segretariato Regionale, con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e con la Regione Umbria che hanno organizzato l’iniziativa “Scoprendo l’Umbria” e la mostra spoletina in cui sono esposte opere tratte in salvo dal terremoto, promuove un programma di visite guidate al Deposito per i Beni Culturali di Santo Chiodo di Spoleto, a partire da giovedì 18 maggio, con due appuntamenti alle ore 15 e alle ore 16.
L’appuntamento, a cadenza settimanale, è la naturale prosecuzione della mostra “Tesori dalla Valnerina”, visitabile presso la Rocca Albornoziana – Museo Nazionale del Ducato di Spoleto fino a domenica 30 luglio 2017. Il progetto è organizzato da Regione Umbria, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Archidiocesi di Spoleto-Norcia, Comune di Spoleto, Comune di Cascia, Comune di Norcia, Comune di Preci e Comune di Sant’Anatolia di Narco.
Accompagnati da uno storico dell’arte, i partecipanti potranno ammirare il Deposito, luogo di ricovero temporaneo dove le opere vengono accolte e “curate” al fine di farle tornare nei luoghi di origine nel più breve tempo possibile. Sono oltre 4500 le opere di carattere storico-artistico, beni librari e documenti storici recuperati dai danni causati dal terremoto nel Centro Italia del 2016. Gli interventi di messa in sicurezza che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria ha programmato con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze riguarderanno in un anno il maggior numero possibile di opere tra quelle ricoverate al Deposito di Santo Chiodo, secondo una logica di ‘pronto intervento’ sui danni più gravi, al fine di bloccare il processo di degrado. A queste operazioni si accompagna il lavoro di schedatura conservativa delle opere. Un vero patrimonio da salvaguardare.
Durante la visita, la guida illustrerà il lavoro di recupero delle opere, le funzioni e le caratteristiche del deposito stesso, attraverso riproduzioni di immagini. La visita comprende anche l’ingresso nel laboratorio di restauro dove i restauratori illustreranno loro stessi fasi, tecniche e procedura di questi delicati interventi.
La visita al Deposito completa l’esperienza di visita alla mostra “Tesori dalla Valnerina” alla Rocca Albornoziana che vuol dar conto di un primo intervento di messa in sicurezza e restauro di 23 opere provenienti dalle chiese danneggiate dalle scosse di terremoto e dal Museo della Castellina di Norcia, anch’esso chiuso per inagibilità, a cui si aggiungono 7 opere già presentate nell’anteprima ‘Ospiti in Rocca’. Le visite al Deposito del Santo Chiodo sono un’occasione unica per ammirare un patrimonio ricchissimo e tutto il lavoro intrapreso per il suo recupero e salvaguardia.
Le visite guidate sono programmate tutti i giovedì fino al 30 luglio alle ore 15 e alle ore 16. Sono limitate ad un gruppo massimo di 15 persone, pertanto è obbligatoria la prenotazione entro le ore 12 del giovedì. La quota di partecipazione è di 6 euro a persona. Il 50% del ricavo delle visite contribuirà al finanziamento dei restauri delle opere d’arte danneggiate dal sisma.
Il luogo d’incontro per le visite guidate è direttamente presso il Deposito di Santo Chiodo, via dei Tessili, Spoleto. Il deposito è ubicato di fronte al Centro Operativo Comunale della Protezione civile nella zona industriale di Santo Chiodo, raggiungibile dalla strada che collega Spoleto con Acquasparta (SS 418).
Per informazioni e prenotazioni: Sistema Museo tel. 0743.224952 – 340.5510813 – spoleto@sistemamuseo.it
La forza di reazione che l’Umbria sta dimostrando permette oggi di richiamare l’attenzione dei visitatori su quanto si sta facendo per la salvaguardia del patrimonio culturale che costituisce il patrimonio di tutti e per questo assurge a simbolo di questo difficile ma anche esaltante momento di lavoro. L’evento si inserisce nel programma “Scoprendo l’Umbria”, fortemente voluto e promosso dalla Regione Umbria per sostenere e valorizzare le attività dei musei, un’esperienza autentica da vivere in oltre 170 tra musei, ecomusei e siti archeologici. Alle ferite del sisma enti e cittadini reagiscono invitando tutti gli amanti dell’Umbria a visitare i musei e i monumenti che sono aperti, vitali e offrono uno straordinario spaccato di storia, arte, ambiente e tradizioni.